un pizzico di pazienza
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    L’ERBAZZONE EMILIANO

    La storia dell’erbazzone, (o come lo pronuncerebbero in loco l’erbatssone), risale all’anno scorso.
    Era giugno, e con un grippo di amici abbiamo organizzato una gita fuori porta in quel di Reggio Emilia con la scusa di vedere la mostra di Michele al Festival di Fotografia Europea ma con l’intenzione di cambiare aria, mangiare bene e divertirci un po’.

    Michele Nastasi presso Forografia Europea 2019 | Ça va sans dire |
    Michele Nastasi presso Forografia Europea 2019 (NON VI DICO CHE ORGOGLIO!!!)

    In Emilia si sa, di cose deliziose sul menù ce ne sono tante e scegliere è difficile. 

    Quella volta è andata così: pranzo a gnocco fritto e salumi deliziosi all’Antica Salumeria Pancaldi in centro città (un’attentato ai trigliceridi ma buoni da impazzire!!!)

    Gnocco fritto dell'Antica Salumeria Pancaldi | Ça va sans dire | cavasansdire.com
    Gnocco fritto dell’Antica Salumeria Pancaldi | Ça va sans dire | cavasansdire.com

    e cena tipica emilana all’agriturismo Cavazzone dove la cucina è ruspante (in senso buono) e impareggiabile.
     Ed è proprio qui, che tra gli antipasti, ho scoperto l’erbazzone. Una torta salta con una marcia in più. 

    Inutile dirvi che è stato amore al primo morso.

    L’agriturismo Cavazzone è uno di quei posti dove lasci il cuore. Un casolare perso sui colli emiliani, tra prati curati e un bosco che incombe alle spalle. Un bosco che profuma l’aria, che la rinfresca, che ripara dal sole e che sembra proprio quello che si legge nelle fiabe più belle. 

    Agriturismo Cavazzone Agriturismo Cavazzone | Ça va sans dire | cavasansdire.com
    Agriturismo Cavazzone Agriturismo Cavazzone | Ça va sans dire | cavasansdire.com
    Agriturismo Cavazzone - View by night | Ça va sans dire | cavasansdire.com
    Agriturismo Cavazzone – View by night | Ça va sans dire | cavasansdire.com

    E’ un posto curato, dove ti senti a casa fin dal primo momento,  dove non mancano i sorrisi e i fiori sui tavoli, dove ogni camera è diversa e non ha niente a che vedere con una stanza d’albergo. E’ un posto in cui la meraviglia è di casa e in cui non è difficile desiderare di voler restare.

    Agriturismo Cavazzone | Ça va sans dire | cavasansdire.com
    Agriturismo Cavazzone | Ça va sans dire | cavasansdire.com

    Tornando a bomba all’erbazzone, che ha scalato in un secondo la classifica dei nostri piatti preferiti, ora vi racconto come si fa e vi consiglio di provarlo perché è fantastico.

    PS. Se vi avanza un po’ di pasta non buttatela, basta tirarla  sottile e metterla in forno con una spolverata di sale in fiocchi per ottenere delle schiacciatine da paura!!!!

    INGREDIENTI

    Per la pasta:

    250gr farina
    70gr burro morbido
    100ml acqua gasata fredda
    50ml latte freddo
    Sale

    Per il pieno:

    600gr biete surgelate
    150gr spinaci surgelati
    2 uova
    100gr pancetta
    100gr parmigiano reggiano
    2 cipollotti con gambo
    1 spicchio d’aglio
    1 manciata di pane grattugiato
    lardo per guarnire
    Olio evo

    COME SI FA.

    Prepara la pasta lavorando la farina con il burro morbido, un pizzico di sale, l’acqua gasata e il latte entrambi freddi.
    Avvolgi l’impasto nella pellicola e lascialo riposare.

    Frulla la pancetta con l’aglio (io ho tolto l’anima) e metti a rosolare in una padella con i cipollati tagliati fini.
    Prima che si scongelino taglia grossolanamente siete e spinaci e aggiungili nella padella. Fai cuocere fino a quando non saranno asciutti. Aggiusta di sale e lascia raffreddare.
    Appena è freddo aggiungi le uova e il parmigiano e amalgama.

    Riprendi l’impasto e dividilo in due. Tira la prima metà in un disco sottile e adagialo in un teglia unta e fai dei buchini con la forchetta.

    Fai abbrustolire in padella una manciata di pangrattato e spargilo sul fondo di pasta bucherellata. Versa il ripieno di verdura e appiattiscilo con il cucchiaio.

    Stendi la seconda metà di pasta e copri l’erbazzone, bucherellala e sigilla bene i bordi.

    Frulla il lardo e distribuiscilo sulla superficie.

    Cuoci a 200 gradi (ventilato) per 45 minuti circa.

    Lascia intiepidire e servi.
    L’erbazzone si può preparare anche il giorno prima anzi..secondo me ci guadagna!

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